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Come cambia il mondo della ristorazione, quali sono i consigli per la ripartenza?

Come cambia il mondo della ristorazione, quali sono i consigli per la ripartenza?

Focalizziamoci su quest’immagine: sei seduto in un ristorante, è estate e sei all’aperto; hai deciso di mangiare fuori e goderti la bella giornata; stai bene perché il cibo servito è buono, sei con le persone che ami e oggi proprio non ti va di pensare ai problemi che ti porti dietro. Stranamente ti senti più rilassato, perché in quel momento non ha importanza la vita a cui tornerai tra poco: stai facendo una delle cose che piace di più agli italiani: mangiare bene!
Altra immagine: sei un pendolare o una persona che quotidianamente fa una piccola pausa pranzo prima di tornare a lavoro. Ti rechi sempre allo stesso ristorante/tavola calda, anche se sei da solo, perché ormai i camerieri e il proprietario ti sanno di casa. Scambi due chiacchiere, ti fidi, ti senti bene.

 

Quanto di tutto questo è cambiato dopo la pandemia? Quanto la gradevolezza di un gesto è condizionata dalle restrizioni, dalla paura del contagio, dai tempi di attesa?

 

Ora mettiamoci nei panni di un ristoratore e proviamo a pensare alle preoccupazioni non solo economiche, ma anche umane che gli passano per la testa.

 

Il settore della ristorazione è sicuramente uno dei più colpiti dalla pandemia. Il timore di un contagio, il distanziamento sociale e le misure restrittive in atto, hanno creato non poche limitazioni a proprietari di ristoranti che hanno da sempre investito il proprio impegno in queste attività.

 

Per molti di loro però, non rappresenta solo un lavoro, ma è una vera e propria passione.
A loro vogliamo rivolgere la nostra attenzione: “Come posso garantire al mio cliente la massima sicurezza?”, “Come faccio ad offrire un servizio efficiente, al passo con il cambiamento post Covid, nel massimo rispetto delle norme?” “Come posso evitare che un visitatore non si senta protetto all’interno del mio locale?”; sono queste le domande a cui vogliamo dare risposta.

 

Prima di passare ad alcuni suggerimenti utili per la ripartenza, di seguito troverete solo alcune delle conseguenze a cui ha portato la pandemia, stravolgendo totalmente il mondo della ristorazione:
· Perdita di visite turistiche e pendolari: i ristoranti hanno subito un drastico calo quantitativo dal punto di vista della clientela; non volendo considerare solo quella locale, non c’è da sottostimare la diminuzione di turisti ma anche di pendolari che ancora oggi lavorano in modalità smartworking.
· Paura del contagio: la diminuzione della clientela è da rapportarsi anche al fatto che molte persone hanno ancora il timore di essere contagiate, soprattutto in ambienti predisposti all’assembramento e che fanno difficoltà a garantire le norme igieniche e di distanziamento sociale.
· Tempi di attesa e diminuzione dei posti a sedere: il rispetto delle norme governative ha portato con sé tempi di attesa molto più lunghi; inoltre, per garantire il distanziamento sociale, il numero di posti a sedere è ineluttabilmente diminuito, rallentando la massimizzazione del servizio.
· Maggiori spese economiche: per garantire pulizia e sicurezza, sono enormi le spese che i ristoratori hanno dovuto affrontare nell’utilizzo di strumenti volti alla sanificazione dell’ambiente, prodotti igienici e separatori in plexiglass.

 

Questi cambiamenti hanno portato a una ingente perdita economica nel settore: sono pesanti le stime dell’Osservatorio sui bilanci delle Srl pubblicato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti, secondo cui il lockdown disposto per contenere i contagi da COVID-19 porterà nel 2020 ad un crollo del fatturato per le srl del settore Ristoranti e Alberghi (72.748 società che nel 2019 hanno fatturato 37,8 miliardi di euro), di 16,7 miliardi di euro, pari ad un calo, rispetto al 2019, del -44,1%; il comparto della ristorazione è colpito da una perdita di 8,8 miliardi di euro, pari a -37,9%.

 

Dishup Gestionale Ristorante

 

Come garantire quindi la sicurezza? Come evolversi? Quali novità? La risposta più efficace si ritrova nell’environment tecnologico che ha reso possibile, già per molti, una facilitazione nella ripartenza ed ha creato i presupposti per inserire numerose novità dapprima sottovalutate e che hanno apportato moltissimi vantaggi, anche prescindendo dalla pandemia. Vediamo quali:

 

Social networks: l’utilizzo delle reti sociali può dare maggiore visibilità alla clientela locale e non; la creazione di pagine Facebook o Instagram per la propria attività è uno strumento efficace per farsi conoscere da un maggior numero di persone; inoltre esse potranno essere sempre aggiornate sulle novità, sulle offerte e su eventi organizzati.

 

Asporto: questa soluzione ha premiato molte attività, che pur essendo limitate nell’accoglienza di clientela in sede, si sono date da fare per continuare ad offrire i propri servizi aumentando le proprie potenzialità di vendita nel pieno rispetto delle norme governative.

 

Applicazioni per smartphone: tramite questo canale digitale, si apre un ampio ventaglio di opportunità per il settore della ristorazione; si pensi alla possibilità di prenotare il proprio posto a sedere senza dover fare la fila fuori dal locale, oppure all’ordinazione da asporto senza dover chiamare direttamente il ristorante, potendo comodamente consultare il menù dal proprio dispositivo e limitando ogni tipo di contatto.

 

Digitalizzazione del menù, delle comande e del pagamento in sede: tramite la digitalizzazione si può facilmente osservare il menù e inviare l’ordinazione senza che il cameriere sia fisicamente vicino al tavolo e si può pagare direttamente tramite app stando seduti, nel massimo rispetto delle norme e del distanziamento.

È proprio su quest’ultimo punto che vorremmo soffermare la nostra attenzione: vediamo nel dettaglio quali sono i vantaggi della digitalizzazione in sede.

 

Riduzione netta dei costi: il menù cartaceo comporta il pagamento di grafica e di stampa; digitalizzarlo vuol dire abbattere queste spese di almeno il 65%. Inoltre, puoi modificare il menù in tempo reale ogni volta che vuoi, senza doverlo ristampare su carta.

 

Riduzione del tempo di servizio: l’ordinazione tramite app, sia in-store che tramite servizio da asporto, garantisce una maggiore velocità nel servizio. In sede, si riduce il tempo che intercorre tra l’arrivo della comanda dal tavolo in cucina e con la preordinazione finalizzata all’asporto, diminuisce di gran lunga l’attesa della clientela nel vostro ristorante, massimizzando anche la fruibilità e di conseguenza, i guadagni. Più i tempi di gestione sono veloci, maggiori sono le persone che si potranno servire.

 

Massima igiene e sicurezza: avere un menù su piattaforma digitale vuol dire garantire un’igiene che la soluzione cartacea non si presta ad avere, eliminando anche l’incombenza delle procedure di igienizzazione; poter ordinare e pagare tramite app riduce nettamente la vicinanza tra le persone, garantendo sempre il massimo distanziamento sociale. Inoltre, puntando sul cibo da asporto o delivery, si limita l’accumulo di immondizia nel proprio ristorante.

 

Migliora la tua immagine: un proprietario al passo con le novità comunica attenzione, premura e sicurezza nei confronti del cliente. In questo momento storico, la persona che si reca in un ristorante, ricerca un ambiente che gli assicuri la massima affidabilità.

 

E il delivery?
Analizziamo più approfonditamente il servizio di cibo a domicilio che ormai moltissimi ristoranti hanno adottato. Se in prima battuta è sembrata una soluzione proficua e incoraggiante, con il tempo ha mostrato le proprie criticità, soprattutto nel momento in cui è tornato ad essere possibile recarsi personalmente all’interno di un ristorante. Rivolgersi a un’agenzia di consegne di cibo ha ovviamente un costo che copre sito, marketing, logistica e runner. La percentuale sugli ordini varia dal 22 al 35%, i tempi di rimborso sono settimanali, bisettimanali o mensili e, anche se nella maggior parte dei casi sono puntuali, non mancano eccezioni e qualche ritardo. Per molti si tratta di un costo troppo alto, sostenibile solo se il delivery è considerato come un’attività collaterale, che integra la normale somministrazione.

 

Da non sottovalutare anche le spese per il packaging che incide non poco su un settore che già sta facendo fatica a riprendersi. Infine, chi punta tutto sulla qualità rischia di essere messo al muro (il servizio a domicilio purtroppo non assicura il mantenimento ottimale del cibo che arriva a casa); non sono stati pochi i casi di ristoratori che si sono visti costretti a dover abbassare il food cost e dunque anche il livello di eccellenza della proposta.
Allora perché non puntare sulla massimizzazione dei servizi in sede o da asporto?

 

Cos’è Dishup e quali servizi offre?
È proprio in quest’ottica che si inserisce Dishup.

Dishup è un’applicazione che ha come obiettivo quella di essere al fianco di ristoranti, locali, pizzerie e food track che vogliono massimizzare i propri servizi, garantendo il rispetto delle norme e l’attenzione al cliente, tutto questo puntando su due aspetti fondamentali: riduzione dei costi e del tempo. Tramite l’app, il cliente può:

· Ordinare dal menù digitale in autonomia e sicurezza

· Avere informazioni dettagliate su piatti e allergeni.

· Ordinare cibo da asporto senza dover attendere all’esterno del locale ed evitando code interminabili.

· Consultare il menù in cinque lingue diverse.

· Facilità nell’utilizzo grazie all’app dedicata.

 

I vantaggi per l’esercente?

· Garanzia del distanziamento sociale e delle norme igieniche, anche grazie all’eliminazione di menù cartacei.

· Risparmio del tempo dovuto alle ordinazioni che, tramite Dishup, arrivano direttamente in cucina sul Live Manager presente nel punto cassa.

· Aumento dei servizi, degli ordini e riduzione dei costi di gestione.

· Miglior gestione interna del locale.

· Visibilità (anche per i turisti: il menù è disponibile in cinque lingue) e fidelizzazione dei clienti

· Maggior controllo del food cost e dei costi gestionali

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